Belice, bollette Eas: non vale la prescrizione breve. Utenti dovranno pagare
Una mazzata per gli utenti dei comuni belicini: Santa Ninfa, Partanna, Gibellina, Salemi, Vita, Salaparuta, Poggioreale e altri. Non bastavano i problemi con l’erogazione idrica col contagocce. I cittadini di questi comuni, già serviti dall’Eas, dovranno infatti pagare, entro il 31 luglio, le bollette per i consumi degli anni passati, nello specifico quelli per il 2016, 2017 e 2018. La Corte di Cassazione ha infatti sancito, con una recente sentenza, l’inapplicabilità della cosiddetta “prescrizione breve” per le fatture emesse dall’Ente acquedotti siciliani, società in liquidazione.
Le bollette erano arrivate soprattutto tra il 2018 e il 2020 e si riferivano a consumi degli anni precedenti. In molti si erano rivolti alle associazioni di tutela dei consumatori e anche ad avvocati liberi professionisti, che avevano tentato di far valere la prescrizione breve delle cartelle (due anni), come previsto da una riforma della normativa di riferimento. Ne era scaturito un contenzioso che, dopo le sentenze del giudice di pace di Trapani che aveva dato ragione agli utenti, era arrivato fino alla Corte di Cassazione, che adesso ha invece rivoltato la decisione, facendo la felicità dell’Eas, che potrà adesso incassare centinaia di migliaia di euro. Secondo i giudici della Suprema corte, infatti, la prescrizione breve non può essere fatta valere per i consumi idrici relativi al periodo 2016-2018. Quindi gli utenti devono pagare.
L’Eas ha già scritto a tutti i comuni interessati, invitando le amministrazioni a pubblicare l’avviso sui loro siti istituzionali. La maggior parte degli enti locali ha ottemperato. Gli ex utenti dell’Eas sono invitati a pagare entro il 31 luglio. Dopo di che, questa è la minaccia, l’Ente acquedotti procederà al recupero coattivo dei crediti vantati