Vita. La festa di Tagliavia in miniatura diventa arte
Ci sono vicende in cui la passione sconfina nell’arte. È il caso di Gaetano Marsala, carrozziere in pensione, che assieme al figlio Filippo, ha iniziato, nel 2003, a trasformare in miniatura la festa della Madonna di Tagliavia di Vita. Cento pezzi realizzati a mano e definiti fin nei dettagli. Anno dopo anno, Gaetano e Filippo Marsala aggiungevano un dettaglio e dei nuovi pezzi. Dopo innumerevoli ore di lavoro impiegate per definire anche gli aspetti minimi dei plastici e dei modellini, è nata quella che può essere considerata al-la stregua di un’opera d’arte.
Tante le difficoltà che si sono presentate nel corso del tempo per i vari pezzi, per le lavorazioni e i ma-teriali da usate. È stato un lavoro di improvvisazione e di acquisizione di esperienza, che ha consentito di superare le difficoltà e di trovare di volta in volta le soluzioni creative. Oggi la collezione vanta oltre 500 pezzi, realizzati in ferro, legno e ceramica di Caltagirone. La prima esposizione al pubblico risale al 16 maggio 2004. Da allora è stata presentata diverse volte. La mostra, ad esempio, è stata esibita al corteo storico del gruppo «Xaipe», in onore di san Vito, patrono di Partanna; nel cortile del palazzo della Provincia di Trapani e, naturalmente, durante i festeggiamenti per la Madonna di Tagliavia.
La riproduzione in miniatura è composta da dieci pannelli da 2,5 metri per un metro e quattro curve con impianto elettrico per le luminarie, per complessivi 250 metri quadri di miniature.
Gaetano e Filippo Marsala hanno anche realizzato un ulteriore gioiello in miniatura: un plastico con una ferrovia dal titolo «Immaginando Segesta tra realtà e modellismo». Quest’opera proporzionata in scala (87 volte più piccola della realtà) è composta di due blocchi di circa venti metri con tre linee ferroviarie indipendenti una dall’altra, con scambi che consentono di spostare i treni da un binario all’altro come nella realtà. Treni di diversa e-poca che si incrociano, sostano alle stazioni e passano da un binario all’altro con gli scambi delle rotaie.
Tutto attorno è stato riprodotto il paesaggio, con il tempio e il teatro di Segesta, e poi il tempio di Selinunte, la stazione di Calatafimi e quella di Gibellina-Salemi. (Nella foto a sinistra, Gaetano Marsala; in quella a destra, il figlio Filippo)
Gaspare Baudanza